AD ATTICO: TRADUZIONE DEL LIBRO 01; EPISTOLA 18 [Rome, January 20, 60] PAR.1
costanza tocco /
- Created on 2023-11-11 17:13:11
- Modified on 2023-11-12 09:41:22
- Translated by Costanza Tocco
- Aligned by costanza tocco
La lettera 18 del primo libro dell'epistolario ad Attico è stata scritta il 20 gennaio del 60, periodo in cui Cicerone si trovava con Pompeo e la famiglia a Roma. In questo periodo infatti Cicerone e Pompeo sono stati sorteggiati come plenipotenziari da inviare in missione in Gallia, ove si temeva potesse scoppiare una guerra, ma sono stati sostituiti dal senato e trattenuti a Roma come garanti della sicurezza dello stato.
Nel Marzo-giugno del 60, conscio della progressiva perdita della propria influenza politica, Cicerone informa Attico di essersi avvicinato maggiormente a Pompeo , quest’ultimo non rifiuta l’appoggio politico di Cicerone e ne loda finalmente in pubblico il comportamento contro i catilinari.
Durante la fine di gennaio Cicerone afferma di trovare consolazione e sollievo solo occupandosi dei figli e di Terenzia, come si può osservare dal testo.
Latin
italiano
Nihil mihi nunc scito tam deesse quam hominem eum , quocum omnia , que me cura aliqua adficiunt , uno communicem , qui me amet , qui sapiat , quicum ego cum loquar , nihil fingam , nihil dissimulem , nihil obtegam . Abest enim frater aphelestatos et amantissimus . Metellus non homo , sed " litus atque aer et solitudo mera " .
Tu autem , qui saepissime curam et angorem animi mei sermone et consilio levasti tuo , qui mihi et in publica re socius et in privatis omnibus conscius et omnium meorum sermonum et consiliorum particeps esse soles , ubinam es ? Ita sum ab omnibus destitutus , ut tantum requietis habeam , quantum cum uxore et filiola et mellito Cicerone consumitur . Nam illae ambitiosae nostrae fucosaeque amicitiae sunt in quodam splendore forensi , fructum domesticum non habent . Itaque , cum bene completa domus est tempore matutino , cum ad forum stipati gregibus amicorum descendimus , reperire ex magna turba neminem possumus , quocum aut iocari libere aut suspirare familiariter possimus . Quare te exspectamus , te desideramus , te iam etiam arcessimus . Multa sunt enim , quae me sollicitant anguntque ; quae mihi videor aures nactus tuas unius ambulationis sermone exhaurire posse .
Tu autem , qui saepissime curam et angorem animi mei sermone et consilio levasti tuo , qui mihi et in publica re socius et in privatis omnibus conscius et omnium meorum sermonum et consiliorum particeps esse soles , ubinam es ? Ita sum ab omnibus destitutus , ut tantum requietis habeam , quantum cum uxore et filiola et mellito Cicerone consumitur . Nam illae ambitiosae nostrae fucosaeque amicitiae sunt in quodam splendore forensi , fructum domesticum non habent . Itaque , cum bene completa domus est tempore matutino , cum ad forum stipati gregibus amicorum descendimus , reperire ex magna turba neminem possumus , quocum aut iocari libere aut suspirare familiariter possimus . Quare te exspectamus , te desideramus , te iam etiam arcessimus . Multa sunt enim , quae me sollicitant anguntque ; quae mihi videor aures nactus tuas unius ambulationis sermone exhaurire posse .
Sappi
che
adesso
niente
mi
manca
,
tanto
quanto
una
persona
,
con
la
quale
possa
condividere
qualunque
cosa
che
mi
infligga
qualunque
preoccupazione
,
che
mi
voglia
del
bene
,
che
sia
saggia
,
con
la
quale
io
quando
parlo
,
nulla
possa
dire
falsamente
,
nulla
nascondere
,
nulla
fingere
.
Mi
manca
infatti
un
fratello
,
tanto
sincero
e
tanto
affettuoso
.
Metello
,
è
non
un
uomo
,
ma
"
riva
e
aria
e
pura
solitudine
"
.
D’altra
parte
tu
,
che
frequentemente
hai
sollevato
il
turbamento
e
l’ansia
del
mio
animo
con
il
tuo
discorso
e
con
il
tuo
consiglio
,
che
sei
solito
essere
sia
mio
socio
nella
politica
sia
complice
nella
vita
privata
sia
partecipe
di
tutte
le
mie
orazioni
e
decisioni
,
dove
sei
mai
?
Così
sono
abbandonato
da
tutti
,
dunque
possiedo
un
po’
di
quiete
solamente
nel
tempo
che
passo
con
mia
moglie
e
con
la
mia
figlioletta
e
con
il
dolcissimo
Cicerone
.
Difatti
quelle
amicizie
nostre
,
sono
avide
e
bugiarde
,
per
così
dire
,
per
il
lusso
pubblico
,
non
portano
alcun
vantaggio
familiare
.
Perciò
quando
la
casa
è
totalmente
piena
di
mattina
,
quando
al
foro
scendiamo
intimamente
circondati
da
gruppi
di
amici
,
non
possiamo
trovare
nessuno
,
nell’ampia
calca
,
con
cui
possiamo
scherzare
in
libertà
oppure
sfogarci
amichevolmente
.
Quindi
ti
attendiamo
,
sentiamo
la
tua
mancanza
,
ti
invitiamo
perfino
adesso
.
molte
sono
infatti
,
le
cose
che
mi
preoccupano
e
mi
affliggono
,
che
mi
sembra
di
poter
distruggere
ottenuto
il
tuo
ascolto
nella
conversazione
di
una
sola
passeggiata
.